giovedì 18 luglio 2013

Come (forse) ho superato la difficolta' delle telefonate

Tremendo
Quando sono capitato nella societa' con cui sto collaborando, mi chiesero: ti va di fare chiamate? Chiamate ai clienti?
Brr. Brivido. Io contattare gente che non ho mai visto in faccia? Sentire una voce dall'altra parte della cornetta che mi parla, magari arrabbiata, infastidita?
Mmm.... si/no.
Respiro.
 Scelsi la sfida e risposi: si.
Beh. 
Come e' andata?


Le prime?
Le prime andavo per le lunghe. RImurginavo davanti al telefono, con un breve script su cio' che dovevo dire, e appena sentivo dall'altra parte  la voce di un qualcuno (centralinista, addetto delle pulizie, manager) sparavo a raffica la mia "parte". Imbarazzo da parte mia, imbarazzo per l'altro.
Poi.. poi un po' di "analisi" con un mio collega, un po' di training da parte mia.
Un po' di "lanciamoci tanto alla fine cosa rischio" e arriviamo al giorno d'oggi.
Ho raggiunto la buddita'? No non ancora, il processo e' un allenamento. Continuo. Giorno per giorno.
Ogni tanto mi inceppo.
Ogni tanto non provo a oltrepassare il primo no. (Mi dissero che il miglior venditore e' il bambino, perche' quando vuole una cosa piange, batte i piedi a terra e si dispera).
Pero' finalmente non ho piu' "paure", riesco a relazionarmi con la persona dall'altra parte, mi vedo piu' "loquace".
Ergo?
Basta un po' di allenamento e forse la voglia di vedere la vendita come una sfida contro se stessi. E sopratutto quello dell'altra parta mal che vada attacchera'. Male non potra' fare assolutamente.

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